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giugno

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Manuela e il suo podere

by Luca Marcelli

Manuela Pignotti

Manuela a soli 18 anni era pronta, con lo zaino in spalla, a scappare dal suo paese  alla ricerca di una nuova vita fuori dalla piccola provincia del Piceno. “Un giorno mi sono voltata, ho visto tutto quello che la mia famiglia aveva ottenuto con fatica e lavoro: la casa di mio nonno, la terra. Non ce l’ho fatta. Non potevo lasciare tutto. Questa era, e lo è tutt’oggi, l’essenza della mia vita e ci ho creduto. Sono rimasta e con l’aiuto di mio padre e mia madre siamo andati avanti. Oggi siamo qui e rifarei questa scelta mille volte”.

Manuela ha 36 anni, sposata e con due figli. Ad oggi è titolare dell’Azienda agraria e agrituristica “Il podere del Nonno” sito tra le verdi colline di Ripatransone. Una scelta di vita importante la sua. Controcorrente e con fatica si è buttata nell’agricoltura ed ha annesso ad essa un servizio ricettivo per gli amanti della campagna e della tranquillità.

Come nasce il Podere del Nonno?

“Questa casa era la casa di mio nonno. Ho iniziato senza avere nulla,  se non tanto coraggio. Mio nonno era un mezzadro e svolgeva l’attività proprio su queste terre che acquisì poi intorno agli anni ’60. La ristrutturazione dell’abitazione è iniziata intorno al 2004. Con fatica siamo riusciti ad ottenere tutto questo. Un successo e ne siamo felici”.

Oltre all’attività ricettiva hai anche un altro impegno. Ti prodighi con tenacia nel campo dell’agricoltura. È dura?

“Sì. Abbiamo in attivo circa 6,5 ettari di vite (mille quintali di uva prodotta –circa)  e  700 alberi di olivo che ci garantiscono ogni anno una buona produzione di olio che mettiamo in vendita. Per quanto riguarda l’uva raccolta, essendo associati alla Cantina Colli Ripani, è a loro che cediamo i frutti del nostro lavoro”.

Un imprenditrice giovane, donna, mamma e con una forza enorme. Manuela incarna a pieno la figura delle donne di un tempo; dedita alla famiglia e al lavoro. Un vero treno in corsa e non sarà facile fermarla.

Il Podere del Nonno a Ripatransone

Progetti futuri?

“Sono in continua  evoluzione. Come l’attività del resto. Si fa sempre di più per migliorare e per investire. Siamo una famiglia che ha creduto in questo territorio. Crediamo nei frutti che la terra ci dona. Ti faccio un esempio banale. Quando qui è periodo di vendemmia – operazione faticosa, ovvio – per noi è una festa. Ci si riunisce, coinvolgiamo anche i clienti che pernottano qui se lo vogliono, e per giorni si mangia, si lavora, si festeggia insieme”.

La semplicità, i lavoro, i frutti della terra. In questo luogo è possibile cogliere tutti i sani principi tramandati di generazione in generazione.  In bocca al lupo Manuela.

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