Castel di Luco

Indirizzo: Localita Castel Di Luco
Località: Acquasanta Terme
Telefono: 0736802319
Email: info@casteldiluco.com
Sito web: www.casteldiluco.it

Castel di Luco è una costruzione fortificata che sorge sulla sommità di uno sperone roccioso di travertino, questa privilegiata posizione strategica rende il castello isolato sull’altura che lo ospita, idonea a sfruttare la naturale difendibilità del luogo. Situato vicino al borgo di Paggese, domina l’antica Consolare Salaria che costeggia il corso del fiume Tronto.La fortezza conserva intatto il suo aspetto medievale, particolarmente originale per la sua insolita forma ellittica. Le fonti documentali non si esprimono univocamente sulle origini della costruzione, l’ipotesi sulla nascita di Castel di Luco riportata da Giuseppe Colucci, abate e storico ascolano del 1700, che riferisce nel suo testo Delle antichità picene, descrive il sito come un luogo di culto italico-romano.  Quest’autore riteneva che sull’area, dove oggi sorge la fortezza vi fosse un bosco sacro in cui si celebravano riti pagani e che il castello sarebbe stato costruito al centro del bosco, sull’altura di travertino in cui, probabilmente, si trovavano gli altari dei sacrifici. Bernardo Carfagna sostiene che il castello potrebbe affondare le sue origini nella riorganizzazione militare-territoriale dell’Italia bizantina che determinò la creazione di nuovi presidi castrensi creando a una vera “rivoluzione” dei distretti municipali romani. Nei tempi antecedenti all’affermarsi del Comune Ascolano, Castel di Luco deve aver svolto, quasi sicuramente, una sorta di ruolo di “corte di giustizia”. Superò l’attacco di Carlo D’Angiò e delle milizie di Galeotto I Malatesta. Nel XIII secolo fu proprietà degli Sforza. Dal 1400 al 1800 appartenne alla famiglia Ciucci. Pietro di Vanne Ciucci, signore di Luco, capeggiando un gruppo di montanari partì il 10 agosto 1445 dalla residenza fortificata, per liberare Ascoli Piceno dal potere di Rinaldo di Folignano, fratello uterino di Francesco Sforza. Giunto nella città, dopo aver occupato il palazzo di Rinaldo, proclamò la sovranità pontificia. Il bandito ascolano Parisani nel 1562 fece uccidere in questo castello Chiarino Montaroni, chi avrebbe dovuto difendere il presidio. Parisani s’impadronì del cadavere e con l’aiuto dei suoi sgherri lo gettò nel fiume Tronto. Negli anni che seguirono il castello da fortezza, si trasformò in residenza gentilizia della casata Ciucci che ne fu proprietaria fino al 1800. Ora l’antico fortilizio è sede di una struttura ricettiva.

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