Acquaviva Picena

Indirizzo: Via San Rocco, 9
Località: Acquaviva Picena
Telefono: 0735764005
Email: info@comuneacquavivapicena.it
Sito web: www.comuneacquavivapicena.it

Acquaviva Picena, sorge su due colli adiacenti, il più alto supera i 360 m e il suo territorio è compreso in una fascia collinare che si estende tra i fiumi Tronto a sud e Tesino a nord, a poco più di 7 km dal mare e alle spalle di San Benedetto del Tronto. Acquaviva Picena rappresenta, indubbiamente, una zona di notevole interesse archeologico:  con numerosi rinvenimenti che testimoniano una consistente presenza insediativa nell’antichità. Le prime vestigia umane riscontrate risalgono addirittura alla Preistoria. A partire dagli anni ’70 sono stati oggetti e manufatti risalenti al Paleolitico Superiore. Anche il Neolitico è ben attestato nel territorio, ma principalmente dall’esistenza di un intero villaggio. Ma è soprattutto con l’ingresso dell’epoca picena che le testimonianze, diventano più consistenti e tangibili: i numerosi reperti piceni diffusi nel territorio acquavivano attestano l’esistenza di un cospicuo insediamento durante il VI sec. a.C. Le origini del paese sono probabilmente legate al mutamento delle condizioni politiche di sicurezza, all’abbandono di Truentum, vessata dalle continue incursioni dei Longobardi prima e dei Saraceni in seguito, e al rifugio della popolazione sulle colline più arretrate e difendibili rispetto alla scoperta linea costiera. Tale occupazione man mano si consolidò e trasformò tra il IX e X sec. in un insediamento difeso da mura e rafforzato da una rocca, che ancora oggi conserva il toponimo “Terra Vecchia”. Verso la fine del 1220, con la costruzione della parte orientale del borgo medioevale (“Terra Nuova”), finalizzata ad accogliere profughi dei vari castelli d’intorno, Acquaviva rappresentava ormai un possesso sicuro ed imprendibile, in seguito frequentemente conteso per la sua posizione strategica. Menzionata nel 947 tra i possedimenti dell’Abbazia di Farfa, divenne feudo e dominio dei Duchi di Acquaviva e Atri, i quali vi prosperarono a lungo consolidandone l’aspetto di fortezza inaccessibile. Tale famiglia detenne un ruolo non certo marginale nelle lotte tra Impero e Papato: fedele alla causa filoimperiale, rafforzò la propria posizione e il legame con Federico II, attraverso una lungimirante politica matrimoniale. Nel 1341 il feudo venne ceduto con un atto di vendita alla città di Fermo, per la quale rappresentava un territorio strategicamente molto importante ed indispensabile per il controllo del litorale da San Benedetto fino ai possedimenti della nemica Ascoli. Saldo baluardo fermano, fu una postazione costantemente in stato di allerta, se non di lotta aperta: la sua posizione di confine con il territorio ascolano la strinse spesso nella morsa di guerre e distruzioni, fatti d’arme, assalti di briganti e saccheggi. Unita alla provincia di Fermo, rimase a far parte dello Stato Pontificio fino al Risorgimento e ai moti per l’annessione delle Marche al Regno di Vittorio Emanuele II: con il plebiscito del 1860 divenne parte del Regno d’Italia, allegata alla Provincia di Ascoli Piceno. Il paese è dominato dalla Rocca, capolavoro di architettura militare del X secolo che contiene al suo interno il Museo delle Pajarole, tipici manufatti della tradizione artigiana realizzati con paglia di frumento e vimini. Nel centro storico sono visibili la Chiesa di San Rocco, pregevole esemplare di architettura militare medioevale, è la più antica chiesa eretta entro la cerchia muraria di Acquaviva che risale al sec. XIII, la Chiesa di San Nicolò, dedicata a S. Nicolò di Bari, patrono di Acquaviva, e terminata entro la prima metà del secolo XVI, la Chiesa di San Lorenzo, fondata nell’anno 1613 dagli Agostiniani Scalzi, la Chiesa di San Giuseppe, piccola chiesa la cui facciata in laterizio di cui sono ancora visibili l’abside piatta con antica finestra circolare e il campaniletto a vela, il Palazzo Chiappini, sede del Minucipio, con all’interno la splendida Sala del Palio. Fuori dal centro storico vi sono: la Chiesa e il Convento di San Francesco risalenti al sec. XII che rappresenta uno dei primi conventi dell’ordine francescano, la Chiesa Madonna della Pietà, piccola costruzione di impianto barocco di pianta poligonale che sorge fuori del perimetro murario su di un’antica chiesa trecentesca e la Chiesa di Santa Maria in Accubitu, piccola costruzione extraurbana di origine medioevale e la Chiesa di Santa Maria delle Palme, piccola cappella medioevale extraurbana con campanile a vela.


Galleria Flickr